¡Ni una más! ¡Ni una más! ¡Ni una asesinada más!

 

TOLUCA (Estado de México, MX), 25 Novembre 2014.

Partiamo alle 6 della mattina da Ciudad de México in direzione Toluca, Estado de México.

Ci uniamo alle e agli attivisti e familiari delle vittime di femminicidio che denunciano la responsabilità dello stato messicano tanto per attuazione quanto per omissione e impunità nei crimini che le/li hanno colpite/i.

É il 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, che in Messico è un’ulteriore occasione per ricordare le 6.4 donne che quotidianamente sono vittime di femminicidio in tutta la Repubblica. Nel novembre del 2009 lo stato viene ritenuto responsabile dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani per i fatti accaduti a Ciudad Juárez (Chihuahua, MX) nel tristemente famoso “Campo Algodonero”, dove sono stati rinvenuti i corpi di 8 donne. Le donne nello stato di Chihuahua vengono uccise in maniera sistematica all’interno di una struttura di violenza che considera i loro corpi come desechables (usa e getta), ad un ritmo che ha toccato le 469 vittime nell’anno 2010.

Arrivati a Toluca, capitale del Estado de México, partecipiamo ad una conferenza stampa con integranti del Osservatorio Cittadino Nazionale del Femminicidio, l’associazione juarense “Nuestras Hijas de Regreso a Casa”, la “Alianza para los Derechos de las Mujeres en el Estado de México” e familiari delle donne uccise. Ci spiegano perché Toluca e perché l’Estado de México, con cifre e testimonianze: ci rendiamo conto di trovarci nel luogo dove oggi la vita delle donne termina in maniera più frequente con un femminicidio.

La seconda parte della mattinata viene occupata da un atto pubblico di fronte alla sede del governo dello stato. Dal momento che la piazza adiacente viene negata, si decide di occupare la strada con quasi un centinaio di bare nere con croci rosa, tradizionale simbolo della protesta contro il femminicidio in Messico. Le stesse strade occupate dai corpi ammazzati ora inondate dalla richiesta di visibilità e giustizia.

(Ci raggiunge la notizia che una compagna attivista, sorella di una delle vittime di femminicidio, Nadia Muciño Márquez, insieme alla madre, vengono assaltate “casualmente” sulla strada per Toluca, mentre tentavano di raggiungere la protesta. Questo impedisce loro di partecipare e testimoniare)

La richiesta delle e dei presenti è quella dell’attivazione dell’”Alerta de Género”, dispositivo legale per rendere più efficace e efficiente tanto la prevenzione dei femminicidi quanto le indagini a seguito. Ancora una volta l’invisibilizzazione da parte delle istituzioni avvolge il discorso sul femminicidio: le/i rappresentanti non vengono ricevute/i dal governatore dello stato e le loro aspettative definitivamente disattese.

In risposta a ciò, con parte delle bare si decide di occupare anche il portico del palazzo del governo. Non sgombererete la nostra protesta, continueremo ad occupare spazi, strade e palazzi, continueremo ad esigere giustizia per le morte e le desaparecidas,

perché

¡Vivas se la llevaron! ¡Vivas las queremos!

 Solidaria43, Collettivo Messico-Italia

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3 risposte a ¡Ni una más! ¡Ni una más! ¡Ni una asesinada más!

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